News da Ayamé
I racconti dei nostri volontari

Da Ayamé i nostri volontari ci inviano testimonianze ricche di emozioni.
Il primo racconto è di Elisabetta Burtulla, la tesoriera dell’Agenzia, alla sua prima volta ad Ayamé, un’esperienza da tempo desiderata, finalmente realizzata e vissuta con intensità.

Finalmente ad Ayamé
Dopo dieci anni di attività nell’Agenzia sono finalmente riuscita ad andare in missione ad Ayamé. E’ stato emozionante incontrare le persone, esplorare i luoghi, vivere la vita del villaggio di cui ho sentito innumerevoli racconti, come quando si torna dopo tanto tempo in un paese già conosciuto. Sono rimasta solo una settimana, ma è stata sufficiente per godere del contagioso affetto dei bambini della Pouponnière: mi sono rimasti nel cuore soprattutto i più grandi, che già frequentano la scuola elementare, per i quali la poupò è casa, nella speranza (sempre più flebile con l’avanzare dell’età) di una adozione. Mi ha colpito la bellezza e la dignità della gente, in particolare delle donne, eleganti negli sgargianti abiti tradizionali e degli scolari di tutte le età, con le loro divise sempre in ordine, pronti ad un sorriso. Ho visitato con interesse l’ospedale, ben tenuto ma poco frequentato, sia perché le prestazioni sono a pagamento e molti non possono permetterselo, che per la carenza di medici e strumentazione disponibile per le emergenze. Ho ancora negli occhi i colori, i profumi ed i suoni del vivace mercato, cuore pulsante della vita locale, dei rumorosi tuc tuc che imperversano sulle strade polverose, delle famiglie intere su una vecchia motocicletta, dei rifiuti di plastica sparsi ovunque. È un mondo pieno di contrasti, dove il ritmo della vita è lento e l’indolenza indotta dal clima lascia il tempo per incontrare le persone. Ho già voglia di tornare e giocare ancora a calcio con i bambini della poupò e della vicina scuola, nonostante io sia una schiappa e abbia rischiato un collasso sotto il sole implacabile.

 

 

Chiara Alessandrini (infermiera professionale) e Alfredo Squeo (educatore socio-cullturale), i nostri impagabili volontari di Cesena, sono alla loro terza esperienza ad Ayamé, ma la loro passione, il loro entusiasmo, la loro operosità sono quelli di sempre.

Il “Mal d’Africa” di Chiara e Alfredo
Terza missione in Costa d’Avorio, nella nostra amata Ayamé, divenuta per noi una seconda casa.Carichi di entusiasmo ed emozionati il 17 gennaio ci siamo ricongiunti a quel pezzo di cuore lasciato ad Ayamé nelle missioni precedenti, vissute nel 2023 e 2024.Ayamé è un villaggio che racconta storie di resilienza e semplicità e la combinazione di verde e arancione, proprio come i colori della Costa d’Avorio, crea un contrasto visivo potente, dove la bellezza naturale è offuscata dalla povertà e dalla durezza dell’ambiente. Ritornare in Africa è stato per noi come entrare nuovamente in un’altra dimensione. Ogni volta veniamo immersi in un mondo che ci travolge, ci cambia e ci lascia senza parole.Siamo ritornati nel nostro paradiso terrestre, la Pouponnière e a distanza di un anno è come se nulla fosse cambiato: ci stavano aspettando a braccia aperte. È stata una emozione indescrivibile reincontrare i bambini e le tantie. Siamo fortemente legati all’orfanotrofio e l’amore che ci lega maggiormente a tornare è proprio per i bambini.Chiara ha nuovamente prestato servizio presso l’ospedale, nel reparto di pediatria e neonatologia, e purtroppo, come gli anni scorsi, davanti a certe situazioni complesse da gestire rimane il senso di impotenza derivato da mancanza di farmaci, strumentazioni e formazione del personale sanitario.Alfredo ha lavorato molto anche per il villaggio ripristinando il campo da basket realizzato l’anno scorso e creando il campo da calcetto. Abbiamo inoltre organizzato attività con i giovani del villaggio: giochi al campo, torneo di basket, spettacolo di magia e questo ci ha permesso di entrare totalmente a contatto con la cultura locale. Ayamé è un luogo dove la vita scorre con un ritmo diverso, dove la felicità si trova nelle piccole cose e nei legami umani.Abbiamo portato con noi il frutto di una raccolta fondi Cesenate che ha permesso di acquistare sul posto 1500 euro di materiale per la Pouponnière (pannolini, talco, latte in polvere, pappe per neonati, alimenti per i bambini ed altro), 800 euro destinati ai giovani del villaggio di Ayamé che hanno permesso molteplici lavori ed inoltre con altre donazioni abbiamo sostenuto in ospedale pazienti pediatrici che non potevano permettersi prestazioni in urgenza come esami ematici, somministrazione di farmaci e giorni di ospedalizzazione.Abbiamo inoltre aperto un Crowdfunding, prima di partire, ponendo ai lettori una domanda: “che cosa serve per dare un piccolo sorriso ad un essere umano?”Grazie alla generosità di Cesena abbiamo raccolto 5.125 euro che saranno in toto devoluti alla Pouponnière.Siamo grati per questa esperienza unica e ogni momento della nostra missione è stato un tuffo in un mare di imprevisti, sorprese, bellezze sconcertanti e di sfide quotidiane. Eppure, ogni difficoltà ci ha fatto sentire più vivi, più vicini alla realtà autentica.

 

Tommaso Ceccarelli, studente universitario di Cesena e amico di Alfredo, ci ricorda l’importanza del sorriso, lui che il sorriso lo ha portato ai bambini della Pouponnière nella sua prima missione ad Ayamé. Vederlo intrattenere in allegria i piccoli del villaggio fa sorridere e commuove anche noi.

Come nasce un sorriso
Non è facile scrivere cosa sia stata questa esperienza per un ragazzo della mia età.A vent’anni ci si sta ancora approcciando all’età adulta e fare questo genere di esperienza mi fa sentire fortunato oltre che estremamente grato.Se dovessi racchiudere l’esperienza in una immagine sicuramente userei l’immagine del sorriso.Tornato in Italia mi sono voluto informare e ho scoperto che nella risata sono coinvolti 12 muscoli divisi in sei coppie. Inoltre, la numerazione dei denti di un adulto varia tra i 28 e i 32.Una complessità tale mi fa nascere una domanda: come nasce un sorriso?Un sorriso nasce con un pallone da calcio, un sorriso nasce con un disegno, un sorriso nasce con un elastico.Il sorriso più autentico nasce con un semplice e concreto donarsi.

 

 

 

L’insostituibile Enzo
C’è un altro volontario di Cesena, alla sua seconda volta ad Ayamé: Vincenzo La Rovere, insostituibile tuttofare. Non c’è lavoro che non sappia fare, rotture che non sappia riparare, guasti che non sappia ripristinare. Una presenza preziosissima per Ayamé.


Missioni

È in corso la missione di Ciro Buono e Serena Priami, giovani pediatri della Scuola di specialità del Policlinico di Pavia. Ciro e Serena, che hanno toccato con mano i bisogni urgenti della Pouponnière e del reparto di Pediatria dell’ospedale, hanno lanciato una raccolta fondi sulla piattaforma di GoFundMe per acquistare farmaci, alimenti e beni di prima necessità.Questo è il link per contribuire alla raccolta fondi di Ciro e Serena:  https://gofund.me/6634f36e

 

Il 7 marzo il presidente dell’Agenzia Rino Rocchelli ha raggiunto Ayamé per la ormai consueta missione di controllo e monitoraggio della gestione dei progetti attualmente in corso.Durante la sua permanenza ad Ayamé Rino è stato raggiunto da una delegazione del Comune di Pavia, composta dal sindaco Michele Lissia, dall’assessore Francesco Brendolise e dal consigliere Stefano Gorgoni, che hanno ricambiato la visita della delegazione di Ayamé a Pavia lo scorso novembre, confermando la volontà di rinsaldare il legame tra le due città gemellate fin dal 1997.

 

Prossimi eventi

In occasione della Pasqua vi invitiamo a scegliere le uova del Piccolo Mondo Odv, l’associazione di Cesena che è tra i nostri sostenitori. Il ricavato contribuirà a sostenere le attività dell’Agenzia.
PER PRENOTARE LE VOSTRE UOVA: CRISTINA 3471510415




 

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